Omosessualità nelle civiltà, razze e secondo la Scienza dello Spirito
Il risveglio del chakra sacrale ha un'origine molto antica e si connette all'espressione sessuale. Questo chakra ha governato la vita creativa istintuale dell'uomo per millenni e in stadi successivi l'umanità è passata dall'uso incosciente procreativo fino alla spinta cosciente ed egoistica del desiderio di godimento fisico.
Lungo le razze e le ere queste forze si sono trasferite e raccolte nel plesso solare dove sono controllate dalla vita immaginativa del corpo astrale.
Una delle tappe dell'evoluzione, comune a tutta l'umanità, può rivelare delle difficoltà attinenti al sesso, se la persona non ha ancora imparato a dominarlo ed equilibrarlo rispetto agli altri istinti. Man mano che l'uomo percorre il cammino evolutivo e contatta l'Anima - dice il Tibetano - attira energia nella sua personalità: "quell'energia invece di arrestarsi al chakra della gola come dovrebbe, scende diretta al centro sacrale. In tal caso si può attribuire alla vita sessuale indebita importanza, perdita di controllo e tutte quelle difficoltà note ai medici ed agli psicologi. Il risultato è sempre una forma di attività sessuale eccessiva." (Psicologia Esoterica vol. II° p 538)
Questo delicato argomento è molto discusso attualmente e divide spesso l'umanità in pro e contro. Alcuni psicologi identificano la causa dell'orientamento sessuale in vari motivi scatenanti: l'ostilità dei maschi verso una figura materna dominante, punitiva, rifiutata e temuta, tanto da rivolgere il desiderio erotico verso l'uomo; un legame eccessivo con la madre per un divorzio o per la mancata presenza affettiva del padre, che causa nei maschi un eccesso di stima verso la madre e nelle ragazze l'unico legame affettivo possibile; in entrambi porta ad un esclusivo rapporto verso una delle due figure genitoriali ed una mancanza di maturazione sessuale. L'ostilità verso un padre debole o assente può causare nei figli la mancata assunzione del ruolo maschile e nelle figlie, il rifiuto paterno, può generare un conflitto verso l'altro sesso.
Altre concause possono essere riscontrate nel carattere del soggetto, introverso, emotivo, chiuso all'interazione nei rapporti sociali, che sceglie "la linea di minor resistenza": i suoi simili.
Studi recenti sul cervello degli omosessuali maschi indicano che la struttura nervosa che regola le funzioni ormonali e la pulsione sessuale è ridotta rispetto agli eterosessuali. Altri studi identificano nel cromosoma X la trasmissione dell'omosessualità proveniente dalla linea genetica materna.
Negli Stati Uniti le ricerche del bio-sessuologo Alfred Charles Kinsley attestano che il 35% degli uomini ed il 30% delle donne ha avuto una esperienza omosessuale. Queste ricerche ipotizzano che il comportamento omosessuale non è dovuto ad un disturbo mentale ma ad una "variazione" di comportamento nella norma; solo il 4% della popolazione presenta sintomi psichiatrici dovuti ad un disturbo del comportamento, con ansia e depressione, in rapporto all'ambiente. Le ricerche hanno codificato che il comportamento omosessuale si manifesta in assenza di disturbi psichiatrici clinici, che le fantasie, le occasioni e le esperienze omosessuali avvengono prevalentemente in età adolescenziale e che la sofferenza psichica è comunque sempre presente.
Questa è una teoria in totale opposizione con quella che considera l'omosessualità un disturbo mentale; i ricercatori scientifici hanno concluso che non esistono dati che portino a dimostrare che l'omosessualità sia un disturbo mentale ma piuttosto un conflitto tra il soggetto e l'ambiente familiare e sociale. Inoltre propongono la distinzione tra tendenza omosessuale che si esprime in fantasie adolescenziali e comportamenti limitati nel tempo e comportamento omosessuale come scelta decisiva del proprio orientamento sessuale, scelta stabile di un partner ed una pratica sessuale ben definita.
La vita di relazione, sul piano personale e di gruppo, di queste persone è piacevole e soddisfacente ma ci sono anche persone che devono ricorrere alla consultazione psichiatrica per un disturbo di personalità o per difficoltà nei rapporti con la gente, oppure coloro che hanno scelto di non vivere la loro omosessualità, soffocati da limitazioni educative e sociali e che hanno preferito sposarsi con un partner dell'altro sesso.
Lo specialista in Sessuologia Medica Ciro Basile Fasolo afferma che l'omosessualità femminile è meno frequente ma più frequente la bisessualità, con marito e partner femminile.
Nell'ambito religioso molti sono stati i documenti riguardanti l'omosessualità. La posizione attuale della Chiesa è presente nella "Dichiarazione circa alcune questioni di etica sessuale" emanata dalla Congregazione per la dottrina della fede (gennaio 1976) che distingue tra "omosessuali la cui tendenza è transitoria e omosessuali di istinto innato o di costituzione patologica, giudicata incurabile. La loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza ma non può essere usato alcun metodo pastorale che accordi loro una giustificazione morale. Secondo l'ordine morale oggettivo, le relazioni omosessuali sono atti privi della loro regola essenziale e indispensabile".
Nel 1986 il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa, nel documento "De pastorali personarum homosexualium cura", scrive: "Occorre invece precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benchè non sia in sè peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l'inclinazione stessa deve essere considerata come oggettivamente disordinata".
Il Maestro Tibetano D.K. in diversi libri come "Guarigione Esoterica", "Psicologia Esoterica" e "Trattato di Magia Bianca" mette in risalto il diffondersi dell'omosessualità, maschile e femminile, dovuta non al fatto che l'umanità sta andando verso l'androginia ma che: "L'omosessualità è un residuo degli eccessi sessuali dell'epoca Lemure o se si vuole una tara ereditaria. Gli Ego che s'individualizzarono e si incarnarono in quel grande periodo storico sono quelli che oggi mostrano tendenze omosessuali. A quei tempi, l'appetito sessuale era così impellente che i normali rapporti sessuali non bastavano a soddisfare il desiderio insaziabile dell'uomo progredito di quel periodo." (pag. 62-63 "Guarigione Esoterica"). L'uomo riceveva un forte afflusso dall'Anima ai chakra inferiori e per eccesso di stimolo ricorreva a pratiche proibite. Queste Anime sono in gran numero incarnate oggi e "soccombono ancora a quelle antiche abitudini che sono troppo forti per loro". Il Tibetano parla di uomini progrediti sul Sentiero evolutivo che potrebbero avvalersi di una cura, se volessero: "E' relativamente facile trasferire l'impulso sessuale al chakra della gola e così diventare creativi in senso elevato, incanalando l'energia percepita e usandola in modo corretto e costruttivo".
Il Maestro divide l'omosessualità in tre tipologie: perversione dovuta ad antichi malcostumi, oggi molto frequente, che nella Razza Lemuriana soddisfarono questo desiderio; omosessualità per imitazione, di uomini e donne con immaginazione troppo attiva, con potente natura sessuale e malsana curiosità; ermafroditismo, rarissimo, di individui che riuniscono in sè entrambi i sessi e che lottano col grave problema dell'ignoranza umana e della generale incomprensione.
"Psicologi, medici, assistenti sociali e quanti si occupano di educare una collettività, sono di continuo alle prese con casi del genere ed è bene saper distinguere fra essi, per aver chiara la soluzione" (Ibd p.64).
La Scienza dello Spirito ci insegna che noi siamo il frutto di millenni di evoluzione e nei nostri atomi-seme fisico-astrale-mentale sono contenute tutte le informazioni delle vite precedenti e ciò che è utile rivivere in questa esistenza, come esperienze, per progredire nel Cammino.
L'omosessualità affonda le sue radici nel corpo astrale o emotivo e potrebbe dipendere da comportamenti sessuali eccessivi delle vite passate. I problemi della sfera sessuale, continua il Maestro D.K., derivano "da una vita sessuale frustrata, da grave devitalizzazione, da uno sforzo continuo per attirare l'attenzione dell'altro sesso, fino a quando ciò non degenera in propensioni e tendenze nervose malsane." (Ibd pag. 64). Una scelta di vita omosessuale può dipendere da un lontano passato che riviviamo attraverso la vita onirica "che lega intimamente il cervello, mente e organi sessuali, comprovando la presenza di un desiderio emotivo che suscita appetiti fisici; il corpo fisico reagisce in modo automatico, anche se inconscio durante il sonno, agli impulsi astrali o emotivi" (Ibd pag. 64).
La maggioranza dei problemi che affliggono l'umanità hanno origini radicate nel desiderio suscitato dal corpo emotivo:
"L'uomo o la donna ne è vittima, ma la causa della malattia o del disturbo, fisico o psichico, è recondita nel suo passato che egli è incapace di investigare e quindi gli resta ignota. L'impulso originario sta nel desiderio. Ciò che gli esseri umani sono oggi e ciò di cui soffrono, sono frutto di un lungo passato, che presuppone usi e costumi ben radicati e stabili" (Ibd pag. 65).
Nell'umanità la repressione delle energie sessuali porta problemi e malattie (cancro, congestioni polmonari, problemi al fegato e tubercolosi) "quando invece il desiderio è sfrenato, incontrollato e non inibito, appaiono altri tipi di malattia, come sifilide, omosessualità, infiammazioni, febbri" (Ibd pag. 66).
Riguardo ai mali che affliggono l'umanità progredita: "Quanto più avanzato è l'aspirante spirituale, maggiore è la probabilità che i mali a cui va soggetto siano pronunciati e violenti, secondo l'afflusso, più o meno intenso, della forza stimolante dell'Anima" (Ibd pag. 66).
Nel nostro inconscio dimorano i ricordi delle vite precedenti in cui l'Anima si è espressa attraverso corpi maschili e femminili, i suoi molteplici Veicoli; in alcune vite c'è il bisogno di equilibrare il maschile ed il femminile. Se le vite maschili sono state violente verso le donne, l'Anima, il cui scopo è fare esperienza, ha indossato un corpo femminile per capire "cosa significa subire la violenza". In alcune esistenze avevamo un corpo maschile ed un animo femminile (Animus-Anima di Jung).
Nell'antica Grecia l'omosessualità era tollerata; i greci nell'amore vedevano la Ricerca del Bello indipendentemente dal sesso della persona; il problema nasceva quando si diventava schiavi del sesso e si esprimeva debolezza interiore; il virtuoso era colui che superava le tentazioni e non si faceva trascinare dalle pulsioni sessuali (Socrate nel Simposio).
Il rapporto maestro-discepolo si basava sulla paidèia. I giovani erano la massima espressione della Bellezza, e questo rapporto era permesso dalla legge ed ampiamente trattato nella letteratura. La paidèia era l'educazione fisica e sociale dei giovani. Paidèia "amore per i giovani", i pais, nasce tra l'erastes e l'eromenos: l'erastes, l'amante, era un maggiorenne, il maestro di vita, un cittadino libero della polis, che preparava i giovani alla sessualità, alla ginnastica, allo studio, alla guerra, ad assumere un ruolo attivo nella società. L'eromenos, l'amato, era un adolescente dai 12 ai 18 anni, che diventava maggiorenne, efebo, e veniva iniziato alla vita sessuale, sociale, etica, alla vita della polis. L'erastes, il maestro, aveva un ruolo attivo, l'eromenos, il giovanetto, un ruolo inferiore, passivo; l'erastes, con il favore dei genitori del ragazzo, seduceva apertamente tramite corteggiamento e doni l'eromenos che invece gestiva le "regole del gioco di coppia".
"L'amore perfetto" era basato su precise regole di comportamento: l'erastes doveva dimostrare il suo ardore ma riuscire a moderarlo, servire l'eromenos e fargli dei regali; l'eromenos o amato doveva evitare di concedersi con facilità e superficialità, compensare l'amante con lealtà e metterlo alla prova. La differenza del corteggiamento verso le donne risiedeva nel fatto che queste non potevano liberamente rifiutarsi, in quanto sottoposte alla direzione dell'uomo; sottomettersi al marito era considerato per una donna degno di stima, in quanto status naturale femminile.
La paidèia aveva termine alla maturità del ragazzo; gli stoici erano criticati per il protrarre i rapporti fino ai 28 anni. Dopo i 18 anni l'amore si convertiva in amicizia duratura. L'onorabilità aveva una fondamentale importanza per il futuro dell'uomo nella polis; l'adolescente ai 18 anni affrontava la dokimasia, l'esame di condotta morale per poter ricoprire cariche pubbliche; il giovane era onorabile, virtuoso, in quanto sapeva governare i suoi impulsi e amare "nel giusto" limite sociale cioè non essere un oggetto passivo nelle mani dell'amante; assumere un ruolo "femmineo" in amore era disonorevole. La massima forma di inferiorità era la prostituzione per denaro o favori, che precludeva ogni incarico pubblico (Demostene, Eroticos).
Aristofane nelle sue commedie deride con pungente sarcasmo gli uomini adulti che continuavano ad assumere ruoli passivi, effeminati, oggetti di atimia: vergogna.
Nella scuola della poetessa Saffo nell'isola di Lesbo le fanciulle venivano iniziate anche dal punto di vista sessuale e rappresentavano le prime testimonianze di omosessualità femminile. Nel mondo militare greco si racconta che durante il viaggio verso il campo di battaglia i soldati invitavano lungo la strada i bei ragazzi (Senofonte in Anabasi IV° L). Nel Simposio, Platone identifica nel personaggio di Fedro la figura dell'eroe semidivino Achille, l'eromenos del guerriero Patroclo. Omero non descrive esplicitamente la natura del loro rapporto ma sottolinea la differenza di età: Patroclo appare con la barba e Achille è un giovane sui 18 anni. Eschilo nei "Mirmidoni" descrive la decisione di Achille di vendicare il suo amatissimo compagno Patroclo e di partecipare alla guerra di Troia. L'attaccamento affettivo di Achille e Patroclo, che affrontano il pericolo e la morte insieme, è diventato un legame archetipico maschile. Molti sono i personaggi storici coinvolti in relazioni omosessuali. Parmenide-Zeno; Empedocle-Pausania e tra i maggiori poeti che elogiano l'amore omosessuale ricordiamo Callimaco e Meleagro.
Non è stata ancora data una risposta scientifica e unanime sull'omosessualità e si legge nei giornali che il riconoscimento giuridico e sociale dell'omosessualità sarebbe scontato se si potesse provare che essa è una condizione "innata", mentre è stato dimostrato il contrario: che la genetica e gli ormoni possono facilitare ma non determinare lo sviluppo dell'omosessualità, essendo la predisposizione molto diversa dalla predeterminazione.
Non esiste per la scienza alcun "gene dell'omosessualità" che costringa la persona a quel dato stile di vita, ma piuttosto fattori familiari e sociali che la conducano verso quella specifica scelta psicologica di comportamento.
Dal punto di vista astrologico nella nostra Mappa Oroscopica sono contenuti gli elementi maschili, Sole e Marte, gli elementi femminili Luna e Venere e gli elementi neutri Mercurio e Urano. La Mappa rivela ogni disarmonia della nostra parte maschile o femminile, rappresentata, come in uno Specchio, dalla coppia genitoriale che scegliamo prima di nascere.
I Due Archetipi padre-madre sono la via migliore per realizzare il progetto dell'Anima in questa vita o "stato di necessità". I legami tra Marte e Venere e le loro distanze verso i Pianeti Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone sono le risposte astrologiche per riconoscere in noi le cause dei nostri eccessi o inibizioni ed apportare le modifiche necessarie al nostro comportamento sessuale ed affettivo, responsabilizzare le nostre emozioni e trovare in noi la giusta "cura".
"La cura - dice il Tibetano – sta nell'esternare una vita pienamente creativa, che sia sopratutto consacrata a beneficio altrui, e non una semplice trasformazione dell'impulso sessuale in un pensiero creativo che rimanga solo a livello mentale, senza concretizzarsi in una pratica esteriore di vita" (Ibd p 563).
I comportamenti umani nella razza lemure, gli eccessi emotivi della razza atlantidea, le vite in Grecia, hanno lasciato tracce profonde nel nostro inconscio ed i problemi sessuali di questa vita sono causati "da condizioni ereditate da incarnazioni precedenti o frutto di karma ambientale, nazionale o planetario" ( Psicologia Esoterica vol II°, p. 563).
Rosella Pirodda