. . . tratto da

"Autobiografia di uno Yogi"

“Mukunda, perché non porti un bracciale astrologico?”.
“Dovrei farlo, Maestro? Non credo nell’astrologia”.
“Non è questione di credere; l’unico atteggiamento scientifico che si dovrebbe assumere di fronte a qualsiasi soggetto è quello di sapere se sia vero. La legge della gravitazione era ugualmente attiva prima e dopo Newton. Il cosmo sarebbe davvero piuttosto caotico se le sue leggi non potessero operare senza la sanzione della credenza umana.
“I ciarlatani hanno discreditato l’antica scienza degli astri. L’astrologia è troppo vasta, sia dal punto di vista matematico che da quello filosofico, per essere giustamente afferrata se non da uomini dalla profonda comprensione. (Nota: Dai riferimenti astronomici contenuti nell’antica letteratura indiana, gli studiosi hanno potuto accertare le epoche degli autori. La conoscenza scientifica dei rishi era vastissima; nel Kaushitaki Brahmana troviamo riferimenti astronomici esattissimi, dimostranti che nel 3100 a.C. gli indù erano avanzatissimi nell’astronomia, la quale aveva un valore pratico nel determinare i tempi di buon auspicio per le cerimonie astrologiche. In un articolo del febbraio 1934 dell’East-West si trova il seguente commento sul Jyotish, il complesso dei trattati astronomici Vedici: “Esso contiene il sapere scientifico che pose l’India all’avanguardia di tutti i popoli antichi e la fece diventare la Mecca dei ricercatori della conoscenza. L’antichissimo Brahmagupta, una delle opere Jyotish, è un trattato astronomico che comprende argomenti come: il movimento eliocentrico dei corpi planetari nel sistema solare, l’obliquità dell’eclittica, la forma sferica della terra, la luce riflessa della luna, la rivoluzione quotidiana assiale della terra, la presenza di stelle fisse nella Via Lattea, la legge di gravitazione e altri fenomeni scientifici che non si rivelarono al mondo occidentale prima di Copernico e di Newton”. I cosiddetti “numeri arabi”, di valore inestimabile per lo sviluppo dell’alta matematica occidentale, giunsero in Europa nel XIX secolo, con gli Arabi, dall’India, dove il sistema era stato elaborato sin dai tempi antichi.
Ulteriori informazioni sulla vasta eredità scientifica dell’India si troveranno nella History Of Hindu Chemistry del dott. P. C. Ray, in Positive Sciences of the Ancient Hindus, del dott. B.N. Seal, in Hindu Achievements in Exact Science e The Positive Background of Hindu Sociology di B. K. Sarkar, e in Materia Medica of the Hindus di U.C. Dutt. Fine nota).
Che gli ignoranti leggano male nei cieli e vi scorgano degli scarabocchi invece di uno scritto, ciò è ben naturale e prevedibile in questo mondo imperfetto. Non si deve scartare la saggezza insieme ai ‘saggi’.
“Tutte le parti della creazione sono congiunte fra loro e si influenzano scambievolmente. Il ritmo equilibrato dell’universo è radicato nella reciprocità”, continuò il mio Guru. “L’uomo, nel suo aspetto umano, deve combattere due tipi di forze diverse: primo, il tumulto del suo intimo, provocato dalla mescolanza di elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed etere; secondo, le forze disintegranti esterne della natura. Fin quando l’uomo combatte con la sua natura mortale, egli sottostà all’influsso degli innumerevoli mutamenti del cielo e della terra.

“L’astrologia è lo studio delle reazioni dell’uomo agli stimoli planetari. Le stelle non hanno alcuna benevolenza o animosità cosciente; emettono solamente radiazioni positive o negative.
Queste, per se stesse, non aiutano né danneggiano l’umanità, ma sono il mezzo esteriore che permette alla legge karmica di causa e effetto che ogni uomo ha messo in moto nel passato, di esplicare la sua azione equilibratrice.
“Un bimbo nasce nel giorno e nell’ora in cui i raggi celesti si trovano in armonia matematica col suo karma individuale. Il suo oroscopo è un ritratto accusatore che rivela il suo inalterabile passato e i suoi probabili risultati futuri. Ma questo certificato di nascita può essere interpretato esattamente solo da uomini dotati di saggezza intuitiva; e sono pochi.
“Il messaggio arditamente proclamato attraverso i cieli al momento della nascita non va inteso nel senso di dare un’importanza strettamente determinante al fato, cioè al risultato del bene e del male compiuti nel passato, ma al contrario, deve risvegliare la volontà dell’uomo di sottrarsi al suo asservimento. Ciò che egli ha fatto, egli stesso può disfarlo. Nessuno all’infuori di lui ha promosso quelle cause che determinano gli effetti dominanti la sua vita attuale. Egli può superare ogni limitazione, perché egli stesso la creò con i suoi atti, e perché è in possesso di risorse spirituali non soggette alle pressioni planetarie.
“Un superstizioso timore riverenziale dell’astrologia rende l’uomo un automa, schiavo della propria sottomissione a una guida meccanica. L’uomo saggio vince i propri pianeti – cioè il proprio passato – assoggettandosi invece che alla creazione, al Creatore. Più egli si rende conto della sua unità con lo Spirito, meno potrà essere dominato dalla materia. L’anima è sempre libera; non ha fine perché non ha principio. Non può essere soggiogata dalle stelle.
“L’uomo è un’anima ed ha un corpo. Quando ha giustamente collocato il proprio senso d’identità, si lascia alle spalle ogni condizionamento coattivante. Fin quando resta nel confuso stato di amnesia spirituale che gli è solito, sarà incatenato alla legge che lo circonda.
“Dio è armonia; il devoto che s’intona ad essa non compirà mai un’azione sbagliata; le sue attività si accorderanno sempre in modo giusto e naturale al ritmo della legge astrologica.
Dopo aver pregato e meditato profondamente, egli sarà in contatto con la propria coscienza divina; non c’è potere più grande di questa protezione interiore”.

“Allora, caro Maestro, perché volete ch’io porti un bracciale astrologico?”.
Arrischiai questa domanda dopo un lungo silenzio, durante il quale avevo cercato di assimilare le elevate spiegazioni di Sri Yukteswar, che contenevano pensieri assai nuovi per me.
“Solo quando un viaggiatore ha raggiunto la mèta può buttar via le sue carte.
Durante il viaggio, egli trae vantaggio da ogni utile scorciatoia. Gli antichi rishi scoprirono molte vie per abbreviare il periodo dell’esilio umano nell’illusione. Nella legge del karma vi sono alcune configurazioni meccaniche che possono essere abilmente aggiustate dalle dita della saggezza.
“Tutti i mali del mondo sono provocati da qualche trasgressione alla legge universale. Le Scritture mettono in rilievo il fatto che l’uomo deve ottemperare alle leggi della natura, pur non discreditando l’onnipotenza divina. Egli dovrebbe dire: “Signore, ho fede in Te e so che Tu puoi aiutarmi, ma anch’io farò del mio meglio per annullare ogni male che ho fatto”. Con vari mezzi: la preghiera, la volontà, la meditazione yoga, col chieder consiglio ai santi e portando bracciali astrologici, gli effetti deleteri degli errori passati possono essere diminuiti o annullati, “Come una casa può essere fornita di un’asta di rame sul tetto per la protezione dai fulmini, così il tempio corporeo può beneficiare di varie misure protettive. Secoli fa, i nostri rishi studiarono il problema del come combattere gli effetti nocivi delle sottili influenze cosmiche.
Essi scoprirono che i metalli puri emettono una luce astrale che reagisce fortemente all’influsso negativo dei pianeti. Soprattutto efficaci sono le pietre preziose perfette, non più piccole di due carati.
“Gli usi pratici preventivi dell’astrologia ben di rado sono stati studiati seriamente fuori dell’India. Un fatto poco noto è che i gioielli, i metalli e i preparati di piante sono senza efficacia se non hanno il peso richiesto e se questi agenti salutari non sono messi a diretto contatto con la pelle”.

 

 

“Autobiografia di uno Yogi” Parmahansa Yogananda