"Esoterismo e "Occultismo", il vero significato.
Uno degli errori che si fanno frequentemente nella lingua italiana (e suppongo anche nelle altre) è quello di attribuire ad alcuni termini, un significato del tutto errato rispetto alla sua vera accezione.
Nel tempo, e per leggerezza, diventa una convenzione intendere o fraintendere il senso di una parola.
È ciò che è accaduto a termini come “esoterismo” e “occultismo”.
Sono vocaboli che, nella mentalità popolare, sono sinonimi di magia e chi ne fa pratica si dedica a strani riti con indosso palandrane con simboli cabalistici, opera strani riti magari con un gufo o un gatto nero che li aiutano a preparare filtri magici.
Questo è un equivoco in cui incappano anche persone colte, lontane da superstizioni.
Eppure, l'etimologia di queste parole è chiara rispetto al loro significato.
La parola “Esoterismo” nasce dal greco εσωτερικός (esotericos) - formato dalle parole le εσώτερος (esoteros) che significa "interno" e εἰκός (eikos) "è naturale".
Quindi gli studi esoterici non sono altro che studi sulla natura interiore dell’uomo che portano, attraverso l’introspezione, alla riscoperta di se stessi, alla conoscenza della nostra "natura interiore”.
La parola “Occulto” ha radici latine, da "occultus" (nascosto) e si riferisce semplicemente alla "conoscenza di ciò che è celato, nascosto".
In realtà talvolta sono gli studiosi dilettanti che parlano come se il lato occulto delle cose fosse nascosto intenzionalmente e come se la conoscenza, che di diritto dovrebbe essere appannaggio di tutti gli uomini, fosse nascosta di proposito.
La verità è che nessuna cosa è, o può essere, nascosta ai nostri occhi - se non dalle nostre limitazioni - e che ogni uomo, in conformità al suo grado di evoluzione, vede il mondo sempre più vasto perché acquisisce una maggiore capacità di conoscenza.
In realtà in molti gruppi esoterici si avanza per “gradi” o “iniziazioni”; questi traguardi sono necessari perchè segnano il progresso sul sentiero dell'evoluzione. Al neofita vengono impartite una serie di nozioni man mano che apprende e integra in sé le nuove conoscenze.
Questo sapere occulto è trasmesso nel momento in cui egli ne coglie il significato.
La conoscenza non è nascosta all'umanità ordinaria più di quanto la geometria analitica sia tenuta segreta a un giovane allievo che non ha ancora imparato le addizioni.
Quando lo studente è pronto, l'insegnante gli trasmette le nuove regole.
Quando con la conoscenza l'uomo ha raggiunto un nuovo livello fisico, emotivo e mentale, chiude un ciclo e ne apre uno nuovo, questa è "l'iniziazione".
Esoterismo e occultismo sono dunque il lato nascosto della Natura.
In questi nostri tempi lo stadio di sviluppo della "coscienza di massa" è ancora abbastanza limitato avendo gli uomini potenziato solo una piccola parte delle loro facoltà.
L'uomo ordinario basa la sua filosofia su dati insufficienti; le sue azioni si modellano in accordo con le pochissime leggi della natura che conosce e, di conseguenza, tanto la sua teoria della vita che la sua pratica quotidiana sono lontane dalla Verità.
Il ricercatore esoterico ha un concetto molto vasto della natura; egli prende in considerazione quelle forze dei piani superiori la cui azione è invisibile agli occhi del materialista, e così modella la propria vita in conformità al codice delle leggi naturali, invece che a un piccolo frammento di esso.
Chi non ha alcuna conoscenza di queste dinamiche, non si rende conto della grandezza e qualità delle sue limitazioni.
Per intenderci:
- Supponiamo che sia possibile l'esistenza di una “coscienza” in grado di percepire soltanto la materia solida, mentre gli stati liquido e gassoso non sono percettibili, così come le forme eteriche, astrali e mentali sono inesistenti per l'uomo ordinario.
Una “coscienza” simile non avrebbe un concetto adeguato del mondo nel quale vive.
Troverebbe che la materia solida — l'unica che percepisce — subisce di continuo dei mutamenti e non potrebbe comprendere come questi avvengono: quando piove la materia solida della terra subisce un cambiamento diventando più molle e più pesante e la ragione di questo mutamento sarebbe incomprensibile per questa ipotetica “coscienza”, così come sarebbe inspiegabile lo spostamento della polvere o delle foglie trasportate dal vento... perchè completamente sconosciuta l'esistenza dell'aria.
Questi esempi fanno capire come una “coscienza” così limitata accoglierebbe ciò che per noi rappresenta la normalità e per cui non ci poniamo neanche delle domande.
Eppure non ci rendiamo conto con la stessa facilità che la nostra coscienza è al di sotto di quella dell'uomo che ha sviluppato facoltà più elevate, così come l'ipotetica “coscienza” è al di sotto di quella che l'umanità possiede.
Gli studiosi di teosofia sanno che esiste un lato nascosto di ogni cosa, o per essere più esatti un lato non visto, e sanno che nella maggior parte dei casi questo lato ha una importanza molto superiore a quella di ciò che è visibile all'occhio fisico.
Siamo solo a metà nella scala della nostra evoluzione e i nostri sensi sono sviluppati in proporzione ad essa, per questa ragione le sensazioni che riceviamo sono parziali.
Ciò che vediamo intorno a noi non è tutto ciò che esiste.
Ogni individuo ha la potenzialità per sviluppare i suoi sensi in modo da poter vedere una prospettiva più ampia del mondo in cui viviamo, prospettiva che l'uomo ordinario nemmeno sospetta, ...e vive soddisfatto in mezzo all'oscurità completa che chiama luce.
Certi eventi ci appaiono misteriosi in quanto siamo limitati nei sensi e li consideriamo frammenti isolati e sconnessi. L'umanità non ha ancora gli strumenti per innalzarsi al di sopra e considerarli dal punto di vista della 'natura interiore' o "esoterica" ed "occulta" o 'nascosta' e connessi al Tutto Maggiore.
Gautama il Buddha, disse ai suoi discepoli: «Non vi lamentate, non piangete, non pregate, ma aprite gli occhi e vedete. La verità è tutta intorno a voi, solo che vogliate togliervi la benda dagli occhi e guardare; ed essa è meravigliosa, stupenda, superiore a qualsiasi cosa che gli uomini abbiano mai sognato o desiderato, e dura in eterno».
Angela