Il significato del dono

Siamo certi di sapere cosa significa fare un dono?

Un regalo è una consuetudine che si ripete in varie circostanze della vita, nascite, compleanni, Natale, matrimoni, ecc...

Spesso diventa un obbligo o un'incombenza. Talvolta lo facciamo in base a ciò che dall'altro abbiamo ricevuto...

Dobbiamo ricordare che si può cambiare la società attraverso il dono!

Perchè donare dà valore all'altro e crea relazioni positive, attraverso la soddisfazione dei bisogni. Salda i legami, favorisce la comunicazione e accresce il significato, oltre che la sicurezza stessa di una comunità.

Invece lo scambio separa e divide le persone.

Pensateci: se tutti praticassero l'economia del dono non ci sarebbe più la necessità di scambiare cose utili con altre cose utili, che poi è il modello delle nostre relazioni.

Nel passato molte società si basavano sul dono. Ancora oggi alcune comunità indigene praticano lo scambio simbolico dei regali.

Nella nostra società occidentale "offrire" ha una funzionalità nascosta o Inconscia; la pratichiamo senza rendercene conto, demandando questa azione in certe “occasioni”.

Spesso si obbliga l'altro a donare qualcosa che noi crediamo esserci dovuto. È il caso del lavoro delle casalinghe che se venisse retribuito aggiungerebbe circa il 40% in più al Pil di uno stato.

Si tratta di un dono immenso, ma non riconosciuto, che viene offerto dalle donne all'economia di mercato.

Anche il plusvalore creato dal tempo di un lavoro non remunerato risulta essere un "omaggio", per quanto forzato, che il singolo lavoratore offre alla proprietà, singola o societaria, della sua stessa azienda.

Oggi però il "donare" è diventato un atto screditato, così come è avvenuto per la maternità, l'infanzia e quella naturale tendenza al "regalo" che è propria dei bambini.

Si sta infatti sopravvalutando la falsa costruzione sociale del genere maschile, secondo la quale attraverso violenza e prevaricazione dell'altro - io do una cosa a te, tu una a me - le persone in realtà si allontanano e vivono psicologicamente male. Lo scambio utile enfatizza l'ego e quella parte della nostra personalità che spinge verso la competizione e il dominio dell'altro, preferendo la quantità e il calcolo piuttosto che la qualità, la fiducia e il benessere. Lo scambio e il relativo mercato rappresentano il problema, non la soluzione.

Per funzionare, il mercato deve creare mancanza e quindi richiesta: all'opposto, l'offerta è un sistema di distribuzione che necessita di abbondanza per essere praticato. Il mercato per mantenersi crea mancanza, distruggendo l'abbondanza in guerre, speculazioni e - come di recente - in bolle finanziarie. Ma questo modo di pensare ha permeato ogni tipo di istituzione, incluso le corporazioni che ora mercificano tutto quello che prima era gratuito: l'acqua, i semi, i geni, anche l'aria.

 

 

Il dono invece è trasparente come l'aria che respiriamo ancora (gratuitamente).

 

 

tratto da un articolo di Di Genevieve Aaughan