Piccoli miracoli del nostro "Leone" interiore
Chiunque ha conoscenza dell'astrologia sa bene che la domanda “di che segno sei?” è oggettivamente sbagliata. La forma corretta dovrebbe essere: “di che segni sei?” perchè in ogni persona si manifestano – in modo diverso – le energie di tutti i dodici segni dello zodiaco.
È chiaro che non tutti hanno il Sole o l'ascendente o la Luna – per esempio – nel Leone, ma in ogni mappa zodiacale c'è la cuspide della 5^ casa che è cosignificante del Leone, e se questo settore ospita dei pianeti, questi attivano e combinano le loro energie con quelle del Leone.
Avere pianeti in 5^ casa o nella casa occupata dal segno, “colora” il temperamento della persona con le caratteristiche “leonine”, così da farci affermare che in ognuno fa capolino un “Leone” più o meno sornione o più o meno feroce.
Queste due nature possono convivere all'interno di una personalità. Per esempio, immaginiamo una storia di vita di un ipotetico “signor/a X” che nella nostra società può definirsi standard.
Un individuo – uomo/donna – arriva all'età di 50/60 anni, si ritrova solo dopo aver divorziato dal coniuge con cui, probabilmente, si è sposato/a in giovane età. Non vive con i figli che, in conseguenza della separazione dei genitori, hanno vissuto dei disagi e mostrano atteggiamenti talvolta difficili da gestire.
Questi figli, in base a come si è dipanata la storia familiare, possono essere per il genitore fonte di lievi o pesanti sofferenze – essere poco affettuosi, o irriconoscenti e farsi vivi solo quando hanno bisogno di qualcosa ... soprattutto di soldi.
Questo personaggio può aver cercato di “rifarsi” una vita allacciando relazioni che iniziavano con grandi aspettative, ma che poi si dissolvevano sistematicamente. E anche queste esperienze sono state fonte di malessere.
Pian piano hanno iniziato ad affacciarsi anche le preoccupazioni per il futuro? “...e se non incontrassi più nessuno e rimanessi solo? ….e se intervenisse una malattia? …!”
Così negli anni questa persona ha gradualmente perso l'esuberanza della giovinezza e forse si è lasciato andare, intravedendo il suo futuro con timore e rassegnazione e sperando, ma non credendoci più, che le cose possano cambiare....a meno che con intervenga un miracolo!
Questo stesso individuo però è riuscito a realizzarsi in campo professionale, diventando abbastanza facoltoso da poter vivere nel lusso e finanziare economicamente la famiglia ...nonostante l'irriconoscenza. Ha raggiunto un certo successo, posizione sociale e potere.
Potrebbe essere a capo di un'azienda, anche piccola ma ben integrata nel tessuto sociale, con un certo numero di dipendenti che con quel lavoro mantengono le loro famiglie, una visibilità pubblica che dà lustro anche alla comunità in cui vive e da cui riceve riconoscimenti.
Certo, per far andare avanti un'azienda non bisogna badare troppo alle sottigliezze e allora sembra lecito aggirare le regole, ritoccare i libri contabili, licenziare il personale per assumere nuove persone con salari più bassi.... e ancora meglio quando, con stratagemmi estremamente raffinati, il dipendente di turno viene costretto a dare le dimissioni.
E che si deve fare? Del resto il mondo del lavoro è una giungla e bisogna difendersi, stare a galla. E lui in questo campo è veramente capace!
Al di là delle forzature, la maggior parte di noi ha conosciuto qualche persona che corrisponde a questo esempio: determinato come un Leone nella professione e contemporaneamente remissivo e sfiduciato in merito al suo futuro.
La volontà di successo, la necessità di una buona visibilità sociale, il lusso, ma anche le qualità che permettono la riuscita professionale sono tipiche caratteristiche “leonine”, anche se chi le possiede non è nato con l'ascendente o il Sole nel Leone; e in questa stessa persona può convivere l'incapacità di gestire altri settori della vita e – anzi – può farsi travolgere dal pessimismo, vivendo con rassegnazione … a meno che non intervenga il famoso miracolo!
Società, cultura, educazione hanno dato forma ad un substrato sociale convinto che le cose vanno obbligatoriamente in un certo modo e che non possono cambiare.
Che i miracoli esistono è dimostrato dal fatto che abbiamo un calendario che in ogni giorno commemora uno o più santi.
E questi santi – e alcuni dei nostri contemporanei ne sono stati testimoni – i miracoli li hanno fatti veramente; veramente hanno compiuto azioni stra-ordinarie agendo per il bene degli altri.
Loro sono stati capaci di fare miracoli.
Così nell'immaginario collettivo si è creata la convinzione che i miracoli si possono chiedere a chi li sa fare e, nell'attesa, ci si adagia supinamente al proprio destino.
Quello che è un miracolo per alcuni, può essere normale per qualche altro.
La differenza è che i primi aspettano che altri agiscano per loro, gli altri che sanno come attingere all'energia in cui siamo immersi.
Nessuno avrebbe mai creduto che esistessero elementi così piccoli da considerarsi invisibili, come gli organismi monocellulari o i batteri, prima dell'avvento del microscopio.
Chi è nato nei primi anni del dopoguerra non avrebbe potuto immaginare che sarebbe stato possibile vedere immagini in movimento dentro una scatola, e che a breve le immagini sarebbero state a colori, e che successivamente ci sarebbe stato un dispositivo che avrebbe permesso di cambiare canale a distanza, ...e quanti canali ci sarebbero stati!
...Senza parlare di ciò che abbiamo visto nel campo delle comunicazioni dagli anni '70 in poi.
Tutto ciò che oggi per noi fa parte della quotidianità, solo 100 anni fa sarebbe sembrato un miracolo e questa evoluzione è avvenuta a causa – o per merito – della fiducia che l' “uomo” ha posto nella forza della sua energia creativa e creatrice.
Egli ha pensato, immaginato e ...fatto cose straordinarie! Miracoli ?!
L'energia che un tempo ha fatto compiere miracoli, esiste ancora ed è qui, alla portata di ognuno.
Stewart Wilde nel suo libro “Miracoli”, scrive: “Poichè la legge universale è indistruttibile ed eterna, possiamo supporre che qualsiasi potere sia stato usato in passato da chi compiva miracoli deve essere ancora oggi accessibile.”
...e se è ancora accessibile, perchè non andare a prenderla ?