Teoria delle variabili

In riferimento al Karma.

 

 

Si è ciò che si sceglie. 

L’uomo nasce e rinasce innumerevoli volte. Ci viene detto che il bagaglio di qualità di ogni incarnazione viene deciso con i Signori del Karma per garantire un arricchimento delle stesse e quindi un’evoluzione personale e di gruppo.

L'uomo nasce con un progetto di massima e con una finalità spesso ambiziosa rispetto al punto di partenza: della serie “se si deve sognare meglio farlo in grande”. 

Quindi nel tragitto che cosa succede? Ci dicono che siamo portatori di libero arbitrio e in effetti prendiamo decisioni ogni “due per tre”.

Per ogni decisione presa esiste una linea di sviluppo causa-effetto diversa. Di conseguenza, ne risultano moltissime variabili di sviluppo spazio-temporali, mentre la nostra coscienza vive una variabile per volta, serie di cause ed effetti derivata da ogni scelta fatta, in cui ogni effetto risulta essere causa di un altro effetto.

 

Accettato l’assioma che il progetto iniziale è di massima, come funzionerebbe quindi il computer della vita e del Karma?  

Parola chiave “codice”: ogni possibile linea di scelta ha implicito un codice positivo e uno negativo. Ciò che noi siamo, sentiamo, pensiamo, facciamo, emette un suono–vibrazione–luce che impressiona gli eteri ed esige una risposta immediata dagli Agenti Creatori sottoposti al karma. 

Questo suono–vibrazione–luce ha in sé la funzione di codice positivo o codice d’accesso, che rende attiva una particolare linea evolutiva.

Il codice negativo, altra funzione implicita nel suono-vibrazione-luce, serve invece da agente inibitore di tutte le altre variabili evolutive.

  

Poiché questo accade per ogni cosa che facciamo, sentiamo e pensiamo, come abbiamo già detto, se noi dovessimo rappresentare graficamente il nostro cammino su una linea, questa sarebbe una linea spezzata. 

Andando oltre, potremmo immaginare di essere il punto di coscienza – seme di un grande albero – albero della vita – che ha in sé già espresse tutte le possibili linee evolutive – radici rami foglie -, perché fuori dal tempo ma non ancora dallo spazio eterico, che dà vita alle forme tramite gli Agenti Creatori. 

Il seme contiene in potenza tutta l’essenza dell’albero, ma la sua limitazione sta nel non avere coscienza e quindi “conoscenza” (ci ricorda qualcosa?) della forma nella sua espressione totale.

 Percorriamo le radici e il tronco nelle epoche oscure della materializzazione, i rami più bassi in quelle dell’individuazione e poi sempre più leggeri e più in alto verso il sole in quelle del discepolato: ma quei rami li dobbiamo percorrere tutti, uno per uno, per poter capire chi siamo noi, che siamo noi l’Albero della Conoscenza, l’Albero della Vita: il nostro Corpo Causale, l’Anima, che contiene in sé in potenza tutte le nostre qualità; queste diventano “potere” tramite la volontà di conoscerle e di realizzarle consapevolmente nel servizio al Piano Divino.

Rossella Cau